guide: storyline

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E“ [...] Ma il Primo Uomo non aveva mai visto il mare, non conosceva il nome delle piante né aveva idea di come facessero gli uccelli a volare. Si guardò attorno, posando lo sguardo sulla sconfinata distesa attorno a sé, sulle nubi scure che veloci si allontanavano lasciando spazio al cielo terso e, per la prima volta, conobbe la paura. Il terrore, a lasciarlo attonito e col fiato corto, le iridi sgranare alla furiosa ricerca di qualcosa che andava ben oltre la poca conoscenza che nel nascere gli era stata concessa. E fu a quel punto che l'Ombra apparve. Si stagliava immensa dinanzi a sé, immateriale e per questo indistruttibile, eppure in qualche modo rassicurante: il Primo Uomo non era più solo. Quando l'Ombra parlò, lo fece con voce ferma e possente. «Sai chi sono?» chiese. L'uomo scosse il capo, incapace di proferir parola, e l'Ombra rise, beffarda. «Sono Colui che ti ha generato, Colui che ha scacciato le Tenebre per dar luogo alla Luce. Prima di te, questo mondo era popolato da creature del Caos, prosperava nel Male, si evolveva nella Corruzione. Adesso non hai niente da temere: ho diradato le Nubi, ho vinto sulla Morte. Oggi, hai il privilegio d'essere il primo uomo a poggiare i piedi su una Terra Nuova, dominata dalla luce e dalla perfezione. Mostra la tua gratitudine, e questa pace regnerà per sempre». ”
Storia dell'Uomo, Libro I, Ch.2


La donna sulla balconata levò il capo verso il cielo: la volta azzurra, limpida da secoli, stava via via sempre più offuscandosi. Le nubi all'orizzonte galoppavano minacciose, lontane eppure mai così vicine prima d'allora. Octavia de Biville diede le spalle a quel triste spettacolo, voltandosi verso il proprio consigliere con aria preoccupata. «E' tutto falso secondo voi?» chiese semplicemente, sperando in una risposta che placasse i suoi più oscuri sospetti «Storia dell'Uomo, intendo»
Il consigliere esitò qualche istante, quasi cercasse le parole giuste per una sentenza che, alla fine, era già stata emessa da tempo. «Credo di sì» ammise infine, a tratti mortificato dal proprio stesso giudizio. «Non è stata l'Ombra a dar vita all'Uomo, né tanto meno a dare inizio alla nostra era. Credo che si tratti più di un ciclo: ad un tempo se ne sussegue un altro, e poi un altro ancora, ed il nostro, mia Signora, temo stia per giungere alla sua conclusione. Le bestie sono irrequiete. Alcuni parlano di mutazioni mostruose ed inspiegabili. La magia non è più stabile come un tempo. Le città sono minacciate dalla malattia. Se non è questa la Fine, mi chiedo allora cosa sia». Diretto, onesto, spietato: era per questo che Octavia aveva scelto quell'uomo ed ora, nel timore della fine imminente, desiderò d'aver fatto una scelta diversa per potersi illudere ancora un po'. Ma era tardi anche per quello, ormai. «I territori inesplorati» soffiò infine Octavia, cercando di nascondere il tremito nella propria voce «anche quelli sono destinati alla stessa fine?» e che si trattasse di speranza o curiosità, a quel punto poco importava. «Non abbiamo sufficienti informazioni per poterlo dire». Si staccò dalla balconata la donna, un nuovo barlume nei suoi occhi «Allora faremmo bene a procurarcele».


«Seconda Spedizione Ovest, pronti?» uno sciame di voci fin troppo entusiaste gli confermarono che, sì: erano pronti. Fin troppo, al parere di uno che poteva ormai considerarsi un veterano di quel genere d'avventure. Giovani ed incoscienti. Octavia de Biville era morta da più d'un anno ormai, ma gli uomini non avevano smesso d'imbracciare le armi e partire per quelle spedizioni-suicidio. Erano in pochi
a tornare indietro dalle terre inesplorate e, quelli che lo facevano, non erano più gli stessi uomini che avevano lasciato le proprie case carichi d'entusiasmo e speranza. Privi di vita alcuni, quasi fossero stati privati dell'anima in quel viaggio verso l'ignoto. Atei e blasfemi altri, senza più alcuna fede nei propri dei. Nonostante ciò, a partire erano ancora centinaia di uomini ad ogni ondata. In fondo, la scelta era semplice: combattere e morire, o contare gli attimi a separare la vita da quella lenta agonia che sarebbe stata la Fine.